Varietà arabica: curiosità su una vera chicca per gli amanti del caffè

Il caffè è un mondo ricco di sfaccettature. Dietro a quello che è un rito consolidato nella quotidianità di milioni di persone in tutto il mondo, nonché un simbolo unico dell’italianità a livello universale, c’è il lavoro di numerosi professionisti qualificati, oltre alla possibilità, al momento dell’acquisto, di scegliere tra diverse varietà (per approfondire, dai uno sguardo alle varie tipologie di caffè sul sito di una delle più celebri torrefazioni in Italia).

Tra queste, spicca senza dubbio l’arabica, che tutti almeno una volta hanno sentito nominare. Dietro a questo termine, si cela un universo di curiosità che denota quanto il caffè sia da sempre importante per la cultura, la società e l’economia di diversi Paesi.

Qualche numero

Iniziamo dai numeri. La varietà di caffè nota come arabica, considerata la più pregiata in assoluto, riguarda circa il 60% della produzione a livello mondiale. Parliamo quindi di una chicca che non ha davvero rivali.

Alle origini del nome

La denominazione “arabica” è legata alle vicende storiche di questa straordinaria varietà, le cui origini affondano le radici in un passato a dir poco remoto, il 1000 a.C. circa, in Etiopia (regione di Kaffa). Molto tempo dopo, ossia attorno al VII secolo, i chicchi di questa varietà di caffè, che predilige, per crescere, condizioni climatiche miti, hanno iniziato a essere trasportate via mare dai mercanti nella penisola arabica.

Da qui deriva il nome con cui si chiama in causa la tipologia di caffè più pregiata in assoluto.

L’arrivo in Europa

L’inizio del successo della varietà di caffè arabica in Europa va fatto risalire gli anni successivi al 1538, a seguito dell’invasione da parte dei Turchi.

Quanta caffeina c’è?

Forse non tutti sanno che, quando si parla del caffè arabico, si inquadra una varietà di caffè che contiene, rispetto alle altre, una quantità inferiore di caffeina.

Rappresenta quindi una soluzione ideale per chi vuole gustarsi la bevanda più celebre al mondo, senza patire troppo gli effetti collaterali del suo ingrediente principale.

L’altitudine perfetta

L’altitudine è cruciale per la crescita ottimale delle piante da cui deriva la varietà di caffè oggetto di queste righe. Più il valore in merito è alto, meglio è: l’optimum è da inquadrare in un range compreso tra i 600 e i 2000 metri.

Perché costa di più?

Il caffè arabico ha un costo considerevole per diversi motivi. Tra questi, è possibile chiamare in causa la maggior suscettibilità della pianta agli attacchi dei parassiti.

Dove tutto ha avuto inizio

La storia del caffè arabico ha avuto inizio, come già detto, in Etiopia. Il risultato della lavorazione della pianta è profondamente influenzato, dal punto di vista del gusto, dal clima di questa terra.

Come precedentemente accennato, la centralità di questo Paese, lato produzione del caffè, è cambiata notevolmente. Per rendersene conto, basta chiamare in causa i dati del 2019.

 Cinque anni fa, il Paese africano si collocava al quinto posto fra i produttori mondiali. I primi quattro erano occupati da Brasile, Vietnam, Colombia e Indonesia.

Attualmente il caffè arabico rimane comunque uno dei principali fattori di crescita dell’export del Paese e, numeri alla mano, è fondamentale per il sostentamento economico di 15 milioni di persone.

Nelle piantagioni etiopi dove si coltiva la pianta da cui deriva il caffè arabico, si procede alla raccolta nei mesi che vanno da ottobre a dicembre.

Molte delle piante in questione sono il punto di partenza per la produzione di quelli che vengono definiti anche “caffè da giardino”. A cosa è dovuto questo nome? Al fatto che, nella maggior parte dei casi, tutto parte dal lavoro di produttori casalinghi che si occupano delle piante nel piccolo spazio verde attorno alla loro abitazione.

Parliamo quindi dell’altissima qualità tipica del km 0.